Villa Del Principe - Palazzo Di Andrea Doria

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Sala di Perseo

Le lunette della Sala di Perseo illustrano le vicende del mitico eroe capace di compiere imprese gloriose e ristabilire la concordia tra i popoli: chiara allusione alle virtù civili di Andrea Doria e al suo ruolo di pacificatore di Genova. La successione delle vicende raffigurate è ispirata al celebre testo di Ovidio, le Metamorfosi: Perseo, figlio di Danae e di Giove, che aveva fecondato la giovane donna con una pioggia d’oro, fu incaricato da Polidette di uccidere Medusa, capace di pietrificare con lo sguardo. Con la protezione di Minerva, l’eroe riuscì nell’impresa, mozzando la testa di Medusa e usandola poi per tramutare in pietra lo stesso Polidette, che perseguitava la madre Danae. Nel corso del suo avventuroso viaggio, Perseo fu colpito dalla bellezza di Andromeda, la giovane figlia del Re d’Etiopia e di Cassiopea, che vide incatenata ad una roccia mentre stava per essere divorata da un mostro marino. L’eroe uccise il mostro e sposò la fanciulla. La sala è caratterizzata da un raffinato rivestimento che comprende teli di velluto rosso cesellato, con un motivo costituito da un vaso e un fiore di cardo circondato da garofani e sormontato da una corona, originali del Seicento nella parete rivolta verso il mare (i teli sulle altre pareti sono stati rifatti seguendo il modello antico). Si tratta di una pregevole testimonianza della ricchezza degli arredi di casa Doria, che già nel Cinquecento comprendeva una preziosa collezione di velluti e un patrimonio tessile del tutto eccezionale.

Matrimonio di Arduino di Narbona e Oria Della Volta

Gli aspri conflitti sorti intorno alla metà del Cinquecento tra la vecchia e la nuova nobiltà, resero la questione dell’antichità dei casati particolarmente importante sotto il profilo politico. Le tradizionali fonti genealogiche attribuiscono il ruolo di capostipite della famiglia Doria ad Arduino di Narbona, un cavaliere medievale che durante un pellegrinaggio in Terra Santa si ammalò gravemente a Genova, dove venne accolto e curato dalla nobile famiglia Della Volta. Nel corso della malattia, Arduino conobbe la giovane Oria Della Volta, che sposò nel 941, al ritorno da Gerusalemme. Il matrimonio tra i due è raffigurato in questa tela dell’inizio del Seicento attribuita ad Antonio Lagorio, allievo di Valerio Castello, nel momento in cui il visconte si appresta a infilare l’anello nuziale al dito della sposa.

Ritratto di Andrea Doria come dio del mare

Il ritratto allegorico di Andrea Doria come dio del mare, è stato realizzato dal Bronzino probabilmente tra il 1545 e il 1546. L’opera, inizialmente attribuita a Sebastiano del Piombo, fu acquistata verso la fine dell’Ottocento da un restauratore francese e venduta a Parigi al console di Germania a Genova, che la portò nel Palazzo del Principe dove risiedeva. Nella tela, il Doria è raffigurato in atteggiamento eroico, in parte ispirato al David di Michelangelo: il corpo nudo, appoggiato all’albero di una nave intorno a cui è avvolta una gomena, un remo nella mano destra e il volto connotato da una fluente barba ondulata, come quella che viene tradizionalmente attribuita a Nettuno.